Rocca Rangoni e museo del balsamico tradizionale: per la giunta (oggi) è un matrimonio che non s’ha da fare

La scelta di spostare il nostro Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena all’interno della Rocca è molto semplice e si può sintetizzare in poche date.

Nel 2007 (delibera 16 del 26/02/2007), il Consiglio comunale, all’UNANIMITÀ, indica alla Giunta una strada chiara: spostare appena possibile il Museo del Balsamico, la sede della Consorteria e l’acetaia comunale da Villa Fabriani alla Rocca.

Tale scelta viene nuovamente confermata dal Consiglio comunale e dalla Giunta nel 2016 (delibera di Consiglio 10 del 15/02/2016 e delibera di Giunta 36 del 26/04/2016):

nel Documento Unico di Programmazione (DUP) 2016-2018 approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 10 del 15/02/2016, l’Amministrazione ha previsto di trasformare la Rocca Rangoni in un polo della cultura che ruota intorno al tema dell’Aceto Balsamico Tradizionale, nel quale collocare:

a) il Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale, comprensivo di un luogo di ristoro e di un percorso all’aperto che ne mostri storia e materie prime;

b) la sede dell’accademia dell’Aceto Balsamico Tradizionale;

c) il centro di informazione e accoglienza turistica (IAT);

d) una vetrina delle eccellenze agroalimentari dell’Unione Terre di Castelli;

e) la sede di una scuola di alta specializzazione con finalità formative a livello internazionale;

Peccato che Costantini nel frattempo abbia fatto chiudere lo IAT di villa Fabriani per motivi che anche il tribunale di Modena ha rigettato e che a Villa Sorra i comuni di Modena, Castelfranco e San Cesario sono già partiti per realizzare proprio una scuola di alta specializzazione e una vetrina dei prodotti tipici modenesi.

Nel frattempo il parco della Rocca è diventato di uso pubblico, le mura di via Piccioli sono state risanate. Il piazzale Rangoni è stato rifatto completamente come pure via Savani e la relativa recinzione. È stato ristrutturato pure la corte d’onore e i due relativi portici. Oltre allo spazio della ex formaggiaia. Tutto questo tra il 2008 e il 2016.

Poi più nulla fino ad ora.

A questo punto la Giunta ci ripensa e nel 2021 (delibera 106 del 29/11/2021) approva il progetto “SPILLOVER” per il recupero dell’ala nord, la cosiddetta “casa del fattore”, non più per il Museo del Balsamico e relativa sede della Consorteria, ma per un non meglio precisato uso didattico!!!

In questi giorni sul sito comunale è anche comparsa la notizia per un percorso partecipativo riguardante la destinazione della casa del fattore.

Una precisazione per i non specialisti del Balsamico tradizionale, le batterie del Balsamico dovrebbero tendenzialmente guardare a sud verso l’appennino, per poter avere il massimo caldo estivo e i venti freddi dell’inverno. Condizioni che si trovano proprio nella casa del fattore. Infatti anche il marchese Rangoni aveva collocato la propria acetaia nel sottotetto della casa del fattore.

Vorremmo proprio sapere la logica che guida questa Giunta, che dopo aver perso tutti i treni possibili nella valorizzazione di Spilamberto attraverso la Rocca e il Balsamico, oggi si inventa questa destinazione didattica tralasciando l’unico prodotto che in poco tempo potrebbe essere trasferito per una duplice valorizzazione dell Rocca e del Museo,

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