Castelvetro si guarda bene dall’adottare il “metodo Costantini” per la raccolta dei rifiuti, con il rigidissimo porta a porta di Spilamberto. Castelvetro adotterà il metodo misto già sperimentato a Marano e così facendo si dimostra d’accordo con “Cittadini per Spilamberto”.
La Lista ha scritto nel programma elettorale quanto segue:
“La raccolta rifiuti è un problema fondamentale sia per i territori, che nelle priorità dell’agenda politica. Siamo sommersi dai rifiuti, le nano/plastiche si insinuano ovunque, nell’oceano spazi grandi come l’Europa sono coperti da plastiche e rifiuti. Per affrontare questa catastrofe occorre cambiare mentalità impostando la nostra vita a modelli di austerità. Serve perciò arrivare alla riduzione dei rifiuti, riducendo il packaging all’origine, al loro riuso ed al riciclaggio per raggiungere l’obiettivo di rifiuti zero.
Si tratta perciò di promuovere iniziative per sviluppare una diversa sensibilità ecologica, lavorando con la scuola e con i nostri concittadini.
Il nostro giudizio sull’introduzione del Porta a Porta, secondo il modello Costantini/Nardini, modello estremamente rigido, è che sia fallito e che occorra ripartire da capo, senza demonizzare né il porta a porta e neppure l’uso dei cassonetti. Si tratta, attraverso la democrazia partecipata, di vedere via per via qual è il modello più idoneo.
Occorre tener presente che a Spilamberto ci sono molte persone anziane e per chi vive solo ed abita al secondo/terzo piano di casa, spesso senza ascensore, il modello dell’attuale porta a porta è di difficilissima gestione.
Se si abita in un condominio il cassonetto con tessera di condominio può essere la soluzione, tant’è che vengono usati in molte realtà dove si fa il Porta a Porta. Per questo guardiamo con interesse il sistema misto di Marano e a quanto sta accadendo a Bologna, dove hanno ammesso difficoltà tali da rivedere tutta la situazione”.
Di seguito stralci dell’articolo di Valerio Gagliardelli apparso sul Carlino del 12 Giugno 2019
… Castelvetro ci ripensa, i cassonetti restano. Rifiuti, porta a porta solo in zone rurali: in città bidoni ‘intelligenti’ per evitare abbandoni.
-(…) Savignano e Castelnuovo hanno confermato la decisione presa in precedenza: non appena sarà stato affidato a un gestore il bando ‘monstre’ regionale da oltre un miliardo di euro, passeranno entrambi al porta a porta integrale (…) Farà invece eccezione Castelvetro,(…) che si allineerà a Marano optando per un sistema ‘misto’, basato sui cassonetti a tessera nei centri residenziali (…) e sul porta a porta nelle zone rurali a bassa densità abitativa.
Una scelta, quella castelvetrese, maturata in seno alla giunta locale negli ultimi due anni, ma che pare aver preso un po’ alla sprovvista gli altri Comuni di pianura delle Terre di Castelli (per Guiglia e Zocca, vista la conformazione del territorio, il sistema misto era già stabilito, ndr), tanto da aver fatto storcere il naso ad alcuni amministratori ‘confinanti’ per il fatto di non aver discusso in Unione il cambio di rotta (…)
«Abbiamo cambiato idea (…) sostiene l’assessore Amico – perché non ci va di vedere sacchi di immondizia abbandonati lungo le strade o lasciati davanti ai portoni. E se si fa il porta a porta integrale, certe situazioni poi si presentano (…)
La nostra decisione è maturata anche osservando ciò che è successo a Vignola, a Spilamberto e a Marano, e il sistema misto adottato in quest’ ultimo Comune ci è parso più adatto ad evitare i problemi cui accennavo prima. Punteremo inoltre a cassonetti ‘intelligenti’ di ultima generazione: per aprirli potrebbe bastare la tessera sanitaria. Le polemiche sulla mancata condivisione? Beh, quando Vignola e Spilamberto hanno deciso di anticipare da sole i tempi del porta a porta, nonostante il bando regionale non fosse ancora pronto, non hanno certo chiesto il permesso agli altri Comuni. Che poi, a causa di quella decisione, ne hanno fatto le spese trovandosi pieni di abbandoni nelle zone di confine». (…).